Carissimi,
il Mercoledì delle Ceneri ci introduce nella Quaresima, tempo propizio per gustare la gioia di una autentica conversione, che ci apra alla luce pasquale di Cristo morto e risorto. Questa luce ci attira e ci trasforma attraverso l’ascolto della Parola, l’esperienza gioiosa dei Sacramenti, le pratiche del digiuno, della preghiera e dell’elemosina.
Nel suo Messaggio per questa Quaresima, papa Francesco ci invita a riconoscere nella Parola e nell’altro un dono da accogliere. In particolare il papa si sofferma sulla parabola dell’uomo ricco e del povero Lazzaro, tratta dal Vangelo di San Luca. Il papa dice: “La scena risulta ancora più drammatica se si considera che il povero si chiama Lazzaro: un nome carico di promesse, che alla lettera significa «Dio aiuta». Perciò questo personaggio non è anonimo, ha tratti ben precisi e si presenta come un individuo a cui associare una storia personale. Mentre per il ricco egli è come invisibile, per noi diventa noto e quasi familiare, diventa un volto; e, come tale, un dono, una ricchezza inestimabile, un essere voluto, amato, ricordato da Dio, anche se la sua concreta condizione è quella di un rifiuto umano”.
Lazzaro ha un nome, non è anonimo. Egli ha il volto concreto di tanti nostri fratelli e sorelle che vivono nelle nostre case, che incontriamo per strada, che bussano nelle nostre chiese. È importante per noi riconoscere questi volti, saperli chiamare per nome per vivere relazioni autentiche e liberanti, cariche di dignità.
In questa Quaresima, la nostra Chiesa di Conversano – Monopoli, desidera incontrare e sostenere alcuni Lazzaro dei nostri giorni. In particolare vogliamo guardare ai nostri giovani, presi tra tante idee e progetti, ma che alle volte devono fare i conti con le porte chiuse per i loro sogni, spesso bloccati dalla disillusione e lasciati a loro stessi dall’indifferenza della comunità.
A tal proposito, si è pensato di istituire un fondo di microcredito per piccoli progetti di imprenditoria giovanile, gestito dall’equipe del Progetto Policoro, e questo non con la volontà di sostituirsi ai giovani nella ricerca di finanziamenti, ma come un piccolo segno che può sostenerli ad accompagnarli nella ideazione e nella concretizzazione dei progetti. È una proposta concreta che sicuramente non risolverà il problema della disoccupazione giovanile. Potrà invece permettere ai nostri giovani di non essere catalogati nella folla dei senza speranza e dei disillusi ma, per chi vorrà mettersi in gioco, di sentirsi chiamati per nome e valorizzati nei loro talenti e nelle loro competenze.
Vi chiedo perciò in questa Quaresima innanzitutto di pregare per i nostri giovani perché possano essere persone pasquali, pronti a dare il proprio contributo per la crescita della nostra società, e nello stesso tempo sollecito le nostre comunità a dare consistenza al fondo di microcredito, quale segno di speranza per il futuro. La preghiera e la carità ci permetteranno di vivere relazioni nuove con tutti e di vedere nei nostri fratelli e sorelle più giovani un dono da valorizzare, non un “fastidioso ingombro, ma un appello a convertirsi e a cambiare vita”, come dice il papa, nel messaggio quaresimale. Questa attenzione al mondo giovanile ci permetterà di avviare la riflessione in Diocesi sul prossimo Sinodo dei Vescovi del 2018, che avrà proprio come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
La Vergine Maria interceda per noi, affidati alle sue cure materne da Cristo morente sulla Croce. A Lei chiedo di volgere il suo sguardo di tenerezza in particolare verso i nostri giovani.
Di cuore vi benedico.
+ Giuseppe Favale, vescovo