“LA TUA GIOIA E’ PIENA”
In questi giorni, man mano che ci inoltriamo nel cammino della Quaresima, mi ritornano con insistenza alcune domande che inquietano, in un certo senso, la mia coscienza di pastore: la nostra gente si rende conto che si avvicina la Pasqua? Sta avvertendo i fremiti della gioia pensando a questo evento che ha dato un senso nuovo alla storia degli uomini e che riattualizzeremo nelle celebrazioni pasquali? Ha la consapevolezza di essere stata salvata dal Sangue dell’Agnello che ha tolto il peccato del mondo? Si rende conto che la nostra fede è fondata sulla certezza che Cristo è risorto e vive nella Chiesa? E di conseguenza, sente la responsabilità di testimoniare la vita nuova che l’incontro con il Risorto ha prodotto in chi ha fatto esperienza di Lui?
Miei cari fratelli e sorelle, questi interrogativi li condivido con voi, perché provochino le nostre comunità a vivere la Pasqua del Signore in un coinvolgimento interiore profondo, che lasci poi una traccia nella vita. Lasciatemi sognare ad occhi aperti per intravedere con voi i tratti della risurrezione che potranno rendere sempre più bella e attraente la nostra Chiesa, chiamata ad essere la casa comune per tutti coloro che vivono e operano sul nostro territorio.
Come vorrei che le prossime celebrazioni pasquali ci vedano tutti protagonisti e non semplici spettatori di riti suggestivi, totalmente presi dall’evento che ha acceso la speranza e ha dato un senso nuovo all’essere e all’agire degli uomini!
Come vorrei che il profumo della risurrezione, di cui ci inebrieremo nella notte santa, attraverso i cristiani che “hanno visto” il Signore risorto, si diffondesse lungo le strade delle nostre Città, per raggiungere quegli uomini e quelle donne che forse sono indifferenti e apatici, perché afferrati da altro nella vita!
Come vorrei che nelle nostre comunità parrocchiali e nella nostre famiglie fiorissero i semi della gioia, della bontà, della misericordia, portati tra noi dal Cristo risorto, per far esplodere l’attesa primavera, che cancella i segni del freddo inverno, in cui tante volte sembra di trovarsi, dove prevalgono l’odio, il rancore, l’egoismo, la divisione!
Come vorrei che i cristiani, spinti dalla forza della Pasqua, si facessero pellegrini di tenerezza presso chi vive l’oscura notte del dolore, causata dalla solitudine, dall’indifferenza, dall’emarginazione!
Come vorrei che la nostra Chiesa, Sposa del Risorto, risplendesse in tutta la sua bellezza indossando l’abito della festa, intessuto e ricamato con il filo d’oro della comunione, per essere attraente e convincente nella sua missione evangelizzatrice!
Tutto questo è solo un sogno? O deve rimanere un sogno? Sicuramente no, perché lo Spirito Santo, dono pasquale per eccellenza, è all’opera nella storia ed è Lui che ci rende contemporanei del Cristo, coinvolgendoci nella Sua vita divina.
“Gesù è vivo; tu sei unito a lui. Tieni la tua mano nella sua.
Affronta insieme a lui le situazioni.
Ti accorgerai che subito gioisci con chi gioisce, piangi con chi piange.
A un certo punto dici bene di chi dice male di te,
sorridi a chi non ti degna neppure di uno sguardo,
stringi la mano a chi non ti accetta,
ami per primo, ami gratuitamente, ami senza chiedere risposta.
Sei nell’amore di Gesù. La tua gioia è piena”.
Facendo mie le parole dell’indimenticato don Oreste Benzi, grande innamorato di Gesù e dei fratelli, con affetto grande per tutti, mentre vi benedico di cuore, auguro
Buona Pasqua
+ Giuseppe Favale