Conversano, 1 giugno 2020
Memoria di Maria, Madre della Chiesa
Carissimi amici dell’Apostolato della preghiera,
iniziamo il mese di giugno consacrato al Sacro Cuore di Gesù! Nel mese di maggio, corroborati dalla gioia della Pasqua, abbiamo percorso un tratto di strada in compagnia della Madonna. L’abbiamo invocata con fiducia e ci siamo messi alla Sua scuola per renderci, come Lei, docili all’azione dello Spirito Santo, che ha fatto della vita di questa Donna un capolavoro di santità. In Lei risplende in maniera stupenda la bellezza di Dio, che si è compiaciuto di riempirla della Sua Grazia.
Ora, preparati dalla familiarità con Lei e soprattutto guidati da Lei, raggiugiamo il Cuore del Figlio, per sostarvi con intimo gaudio, consapevoli che quel Cuore è il tempio santo di Dio, in cui dimora tutta la pienezza della divinità. Una sosta necessaria, per assaporare la ricchezza e la forza di quella fornace ardente di carità in cui possiamo gettare – per vederli distrutti – tutti i nostri peccati. Quel Cuore, paziente e misericordioso, è generoso con quelli che lo invocano; pur colmato di obbrobri e martoriato per i nostri peccati, è divenuto fonte di vita e di santità ed è nostra pace e riconciliazione. Se si scopre l’abisso dell’amore divino, racchiuso nel segno del Cuore di Cristo, non ci si vorrà più allontanare da questa sorgente di vita. In quel Cuore c’è la risposta a tutti i bisogni veri del cuore umano.
Quante domande ci accompagnano quotidianamente, soprattutto in questo tempo di prova, da cui stiamo uscendo, grazie a Dio, ma che certamente lascerà delle ferite ancora aperte. Quale migliore medicina per guarire dell’Acqua e del Sangue scaturiti da quel Cuore trafitto dalla lancia, Acqua e Sangue simboli del sacramento dell’Eucarestia, viatico nel pellegrinaggio verso la Casa del Padre! Alla luce di questo, non può esserci vera devozione al Sacro Cuore che non sia amore appassionato all’Eucarestia. Ricerchiamo la sosta adorante presso il SS. Sacramento e riscaldiamo il nostro cuore ponendolo nel Cuore di Cristo. Nutriamoci del farmaco di immortalità che ci viene donato nel banchetto pasquale dell’Eucarestia. Lasciamoci contagiare dalla forza dell’amore che promana dal Pane di vita. Se ci nutriamo costantemente di Eucarestia, riusciremo a fare nostri i sentimenti del Cuore di Cristo e saremo capaci di segnare positivamente la storia che ciascuno di noi deve costruire insieme agli altri, per rendere migliore il mondo che abitiamo.
Carissimi amici e amiche dell’Apostolato della preghiera, in questo mese riscopriamo cosa significhi davvero appartenere alla benemerita Associazione. Vorrei sperare che nessuno abbia dato la propria adesione solo per semplice devozione. Ciò sarebbe molto riduttivo. Si aderisce all’Associazione perché si vuole imparare a dire di sì con fiducia sconfinata a Colui che ci custodisce e ci ama. Guardiamo allora al Cuore di Cristo per ricevere grazia su grazia. Capiamo quanto è importante per noi riposare, come l’apostolo Giovanni, su quel Cuore. Non c’è ristoro più salubre di questo! Molto spesso ci lasciamo conquistare dalle luci effimere della mondanità, pensando che possedendo e usando a nostro piacimento le cose raggiungiamo la felicità. Poi basta un niente – e lo abbiamo visto in questi mesi di pandemia – per ritrovarci smarriti, lacerati interiormente, senza alcun punto solido di orientamento. E la paura prende piede, anzi ci si sente talmente disorientati da perdere persino la speranza. Riscopriamo la preghiera, fatta di silenzio, di ascolto docile della Parola di Dio, di lode e di supplica, allargando l’orizzonte per abbracciare tutti i bisogni della Chiesa e dell’umanità.
Più si prega e più si riceve consolazione e luce per affrontare il turbinio della vita frenetica che conduciamo. Più si prega e più nascono scelte coraggiose che portano ad aprire gli occhi dinanzi alle necessità del prossimo. Più si prega e più si consolida la nostra fede e si mantiene viva la nostra speranza. Coraggio, allora, carissimi! Viviamo il mese di giugno come una scuola di vita cristiana, intrisa di spiritualità e di carità.
Io vi sono vicino con l’affetto di padre, mentre vi chiedo di pregare per la nostra amata Chiesa di Conversano-Monopoli, per me, vostro pastore, per i sacerdoti e per le vocazioni, per i poveri, per gli ammalati, per chi vive il dramma della solitudine e della disperazione, per chi è schiacciato dalle preoccupazioni per il futuro, per i giovani, spesso disorientati e delusi. Nessuno sia escluso dal vostro sguardo orante!
Affidandovi al Cuore materno di Maria, su tutti invoco la benedizione dell’Onnipotente!
+ Giuseppe Favale
Vescovo di Conversano-Monopoli