Il terremoto che si è abbattuto sulle popolazioni di Siria e di Turchia ci ha sconvolti. Sono molto forti le immagini che stiamo vedendo attraverso i mezzi di comunicazione, immagini che portano in sé tanto dolore, precarietà, insicurezza, paura. Sono immagini che parlano di morte, di tante persone che hanno perso la vita.
Questa tragedia si sta consumando in terre già colpite da tanti altri problemi che conosciamo bene e che spesso facciamo cadere nel dimenticatoio perché purtroppo diventano normalità.
Il Cardinal Zenari, nunzio apostolico in Siria, in un intervento durante un webinar organizzato da Caritas Italiana, ha parlato di “crepe invisibili”, oltre quelle visibili create dal terremoto. Queste crepe invisibili sono le continue guerriglie e i tanti problemi sociali che il terremoto sta amplificando.
In comunione con tutti i Vescovi italiani, il nostro Vescovo Giuseppe ci invita come Chiesa di Conversano – Monopoli a partecipare alla colletta nazionale del 26 marzo in favore delle popolazioni di Turchia e di Siria colpite da questa tragedia.
Pertanto l’obiettivo della Quaresima di Carità coincide con la colletta nazionale.
È una opportunità per noi tutti per pensare e vivere una carità aperta al mondo. È un’opportunità per riflettere su questa emergenza, andando anche oltre e dentro l’emergenza. Infatti, oltre il terremoto, quelle popolazioni vivono l’esperienza della guerra, un faticoso cammino e dialogo interreligioso, i percorsi dei rifugiati, le case non costruite in sicurezza. È un’opportunità per sentirci vicini a Chiese locali che sono minoranza e che danno una luminosa testimonianza di fede.
Questa colletta nasce come un appello di emergenza, ma l’utilizzo di ciò che offriremo è pensato per un lungo termine. Sappiamo bene, infatti, che le emergenze sono davanti ai nostri occhi nei primi tempi, lasciandoci prendere dall’emotività. In realtà, le emergenze non cessano quando i mezzi di comunicazione spengono i riflettori.
Il nostro contributo sarà utilizzato per la gestione dei lunghi tempi, anche in vista di una ricostruzione. Caritas Italiana farà convogliare ciò che raccoglieremo, concordando modalità e obiettivi con Caritas Turchia e Caritas Siria. Non è facile far arrivare degli aiuti perché entrambi i Paesi hanno una gestione centralizzata dell’emergenza. Per questa ragione non è utile far arrivare autonomamente degli aiuti.
Cogliamo l’opportunità di questa Quaresima che il Signore ci dona per sensibilizzarci in un vero e proprio percorso educativo per le nostre comunità a interessarci di un’emergenza, ad approfondire le “crepe invisibili”, a pregare, ad avere uno sguardo attento sul mondo, a non vivere le emergenze sull’onda del momento, ma a condividere il dolore e la speranza anche quando termina l’impatto mediatico. Per questa ragione, in questo opuscolo è presente uno schema di Via Crucis che è stato impreziosito da testimonianze di persone scappate dalla guerra in Ucraina ed accolte in Diocesi, nelle nostre comunità.
Buona Quaresima!!!
Don Michele e l’equipe Caritas Diocesana